
Un tozzo rosso sangue passa dalla mano sinistra alla destra, si poggia molle sull'acciaio adattandosi, nella parte inferiore, al ripiano del macchinario sul quale il macellaio sta ritagliandogli un posto di riguardo. “È il più bel pezzo che ho”. Nel frattempo la parte superiore del filetto ha ripreso la forma di quando è poggiata in bella vista sotto i nostri occhi, dietro il vetro del banco. Cosciente della sua magia, il macellaio ci nasconde il pezzo intero per farne uscire, all'unisono con un rumore di lame meccaniche (evidentemente nascoste, da prestigiatore), trance dallo spessore uguale e dalla nervatura diversa, una di seguito all'altra. Con soddisfazione, poi, il filetto e il suo faccendiere vanno a poggiarsi l'uno sul vassoio di plastica nel banco, l'altro sul vimini della sedia nella cassa. L'uno è visibilmente diminuito nel volume, ma conserva ancora, e questo fino all'ultima fetta, la sua rossa fierezza; l'altro è ugualmente fiero del suo lavoro, nel mentre dello scontrino discorre bonariamente di moglie e figli, logorio non manifesto di una giornata iniziata presto.
L'esatto contrario sono io sulla sedia, e lo sono le mie giornate. Più mi affatico nei pensieri, più l'oggetto cresce, a volte varia un poco, altre volte muta imperscrutabilmente. E domani non ne sarà ordinato uno uguale. E solo perché domani, dopo averli ispezionati, maniés, ritornino l'indomani al loro stato di splendore: interi, posti sopra la mia scrivania, attorno a me durante la mia passeggiata, in equilibrio sul manubrio della mia bicicletta, persino infilati nel vuoto cilindro carta igienica. Il corso del pensiero richiede connessioni impreviste, visto che non è affatto il mio pensiero che è in gioco, né un oggetto, ma me stesso. Afferrarmi diventa un problema, li ritorco conto, i pensieri si svuotano, cerco invano fuori da me, un caos di pulsioni prende il sopravvento della situazione e tutto salta in aria.
Vorrei a volte, ma non potrei... come fa il macellaio quando, per richiamare l'attenzione della sua magia dei bambini distratti, offrire alla vista il suo taglio perfetto.
No comments:
Post a Comment